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:o

Un nuovo utente? Non ci credo!

Erano mesi che nessuno approdava più qui… :’(

;D Ke bello!

Ciao Marco e benvenuto! :-*

Spero che ti troverai bene qui con noi e che continuerai a scrivere sul forum!

La lista degli utenti dati per dispersi, si è fatta troppo lunga…non sparire anche tu che poi ci resto male! :frowning:

Inanzitutto, ti ringrazio per i complimenti! Troppo gentile! :-[

Devi sapere che qui tutti abbiamo una specialità… ;D e la mia è scovare le curiositàpiù assurde ;D ;D ;D

Davvero hai scritto un libro su Kill Bill? :o

Io mi sono girata tutte le librerie della mia cittàcercando qualcosa…qualsiasi cosa, anche solo la sceneggiatura del film ma non ho mai trovato un bel niente…

Se vorrai postare qualche parte del tuo libro te ne saremo grati (parlo a nome di tutti… ;D )!

Aspetto con ansia! :wink:

Ciao Marco,benvenuto! :slight_smile:



Per quanto riguardo il tuo libro,posta tutto… ;D

ma nessuno di voi saràa roma?.. sarebbe carino vedersi e parlare di alcune cosette riguardanti il film, magari mostrarvi il libro finito, quano sarà…

per il resto sono intervenuto con una chicca (almeno credo sia tale) nella topic di trix are for kids… fatemi sapere cosa ne pensate… e complimenti ancora, Sylvia, per aver creato la parte del sito, e per tutte le minuzie di cui sei stata capce tanto d cappello (ancora devo scoprire tutto, comunque)…

Ben approdato gialleone!



Aspettiamo news riguardo il tuo libro… quando ci saràla presentazione?

ancora non si sa, purtroppo… comunque vi tengo aggiornati… peccato che alcune chicche le ho scoperte solo ora, e grazie a voi, e che quindi il libro manchi di alcune cosette… avrò paura a mostrarvelo, a voi espertoni, comunque…

ragazzi cari, vi chiedo un aiuto, voi così prodighi di info accattivanti… una volta lessi, su un intervista che non so da dove veniva e che forse sapete dirmi dove trovare, una dichiarazione meraviogliosa del Taranta:

“Se quella sera Vincent Vega e Mia Wallace non fossero andati a mangiare al Jack Rabbit Slim ma avessero optato per un cinema, di certo sarebbero andati avedere Kill Bill…”…

è una frase fantastica che testimonia perfettamente, ed in puro stile tarantino (sintesi ed ironia), il senso dell’operazione kb: un operazione al quadrato, cinema nel cinema, così indigeribile proprio perchè del tutto disancorato dalla nostra triste realtà(scusate lo sfogo critico estemporaneo…)… sarebbe una goduria per me metterla in calce al mio libello, ma ho biogno del riferimento bibliografico e non riesco a ritrovarlo in nessuna fucked intervista… help me… se potete…

Si, anch’io ho letto questa frase(geniale ;D) da qualche parte…solo che non ricordo dove…

Vediamo cosa riesco a trovare :wink:

[quote=“gialleone”]
“Se quella sera Vincent Vega e Mia Wallace non fossero andati a mangiare al Jack Rabbit Slim ma avessero optato per un cinema, di certo sarebbero andati avedere Kill Bill…”…
[/quote]


io una frase simile l'ho sentita dire da TARANTINO (e NON dal "Taranta" :-\) su uno speciale di MTV su KillBill vol2...credo l'abbiano fatto l'1 maggio del 2004 su mtv

solo che in questa frase diceva più o meno che "se i personaggi di pulp fiction, reservoir dogs e true romance fossero andati al cinema avrebbero visto kill bill"

scusate se ho offeso la sensibilita di qualcuno chiamando Quentin il taranta, era solo un vezzeggiativo affettuoso…

grazie comunque per le risposte ragazzi…

Mi dispiace, non ho trovato l’intervista che interessava a gialleone, ma in compenso ne ho trovata una molto interessante fatta a Madsen, Carradine e alla Hannah! :wink:



qui:<LINK_TEXT text=“http://www.tempimoderni.com/db/dbnovita … php?id=148”>http://www.tempimoderni.com/db/dbnovita/novita.php?id=148</LINK_TEXT>



Intervista a David Carradine, Michael Madsen e Daryl Hannah



Come avete vissuto l’evoluzione del film ed il fatto che fosse diviso in due parti?



David Carradine: Ho saputo di questa scelta soltanto alla fine del mio lavoro, quando Quentin mi ha informato di non voler buttar nulla di ciò che aveva fatto. Condivido appieno la sua scelta perché consente di godere il film nella sua integritàe mi auguro venga sempre guardato come un opera unica. È necessario vederlo tutto per apprezzarne la straordinaria carica emotiva.

Michael Madsen: All’inizio non ero proprio entusiasta della divisione in due capitoli, ma quando ho saputo che avrebbe dovuto altrimenti tagliare molte scene ho pensato: potrebbero essere le mie! Scherzi a parte, tutto il girato è stupendo e credo sia stata presa la decisione migliore. La mia sola perplessitàriguardava i tempi di uscita dalla prima alla seconda parte, che avrebbero potuto far calare l’interesse del pubblico.

Daryl Hannah: Quentin non lo ricorderàmai, ma è stata una mia idea! In questo modo, ha potuto aggiungere altre sequenze ai titoli di coda!



Poiché sappiamo bene quali siano le passioni di Tarantino, ci interessa conoscere anche le vostre…

D.C.: Mi piacciono gli stessi film che guarda Quentin Tarantino ed è questo che mi ha permesso di avere la parte. Dai western ai film di Kung-fu, da Kurosawa a Bergman, mi è assai difficile trovare un film che non mi piaccia. Tra i western adoro in particolar modo “C’era una volta il West� di Leone, che sorprende perché girato da un regista italiano in Spagna, con attori di diversa nazionalitàper lo più incapaci di comprendersi tra loro. Ho incontrato Leone ai tempi in cui stava lavorando a questo film, perché voleva offrirmi la parte che alla fine è andata a Charles Bronson. Poi abbiamo riallacciato i contatti per una nuova trilogia che il maestro aveva in progetto (come per Clint Eastwood), ma rimpiango sia rimasta nel cantiere.

M.M.: Quentin è uno straordinario conoscitore del cinema e della sua storia e può parlare nel dettaglio di molti tra i film che ha visto. Io stesso conosco molto bene il cinema e sono cresciuto guardando i film con Robert Mitchum, James Cagney, Bogart ed altri grandi del passato, ma raramente incontro individuo che rivelano la preparazione di Tarantino. Il problema è che dopo aver lavorato con lui diventa difficile tornare a farlo con altri, perché conosce bene gli attori e ama alla follia il suo mestiere. Ogni volta capisce cosa che sto per dire prima che io lo faccia e, anche quando questo non funziona, porta sempre dei risultati brillanti. Volevo aggiungere che anch’io ho conosciuto Sergio Leone, in un albergo di New York, e mi ha incoraggiato a portare avanti la mia carriera. Adoro il suo cinema come lo adora Tarantino che – ci tengo a ricordarlo – lungi dal volerlo imitare gli rende invece splendidamente omaggio.

D.H.: mi sono formata osservando il cinema degli ’40 e ’50, anche se la mia carriera ha continuato ad arricchirsi con una serie di influenze molto diverse. Spesso, le mie grandi guide sono state le persone con cui ho lavorato, e Tarantino non fa eccezione.



Spesso, i film a cui lavorate nascono senza particolari aspirazioni e diventano col tempo dei veri e propri oggetti di culto. Mi riferisco in particolar modo a Michael Madsen, che ha lavorato con Tarantino ne “Le iene� senza allora poter prevedere il glorioso destino di questa pellicola. Cosa si prova, anche in relazione a “Kill Bill�?

M.M.: “Le iene� ha certamente dato vita ad una nuova corrente cinematografica, ma mentre lo realizzavo non potevo saperlo. Io volevo soprattutto lavorare al fianco di Harvey Keitel: lui faceva Mr. White, ed io volevo essere Mr. Pink perché aveva maggiori battute! Ad ogni modo, non avrei mai immaginato il successo che il futuro avrebbe riservato a questo film dopo il grande esito di “Pulp fiction�. È difficile capire come nasca un culto. Forse Quentin aveva un’idea più chiara di ciò che stava realizzando, ma non ne sono molto sicuro.

D.C.: Circa “Kill Bill�, ancor prima che mi venisse offerta la parte o di conoscere il titolo, sapevo che avrei lavorato ad un cult-movie. Quando poi mi è stata consegnata la sceneggiatura, l’ho trovata così ricca ed intensa da capir subito di essere coinvolto in un progetto davvero speciale. Sono stato completamente travolto dal genio di questo regista, che non ha mai smesso di apportare modifiche alla mia parte. Ricordo di aver studiato attentamente il mio copione per essere perfetto sin dall’inizio delle riprese, sapendo inoltre di tutto il tempo e l’impegno che Tarantino aveva dedicato alla storia. Ma, quando il giorno arriva ed io mi sento finalmente pronto, Quentin prende la mia sceneggiatura e la getta via, per consegnarmene una scritta di fresco! Lui è fatto così, ed il piacere di lavorarci insieme viene anche dalla sua grinta, che contamina tutti coloro con cui condivide un’esperienza. Con grande professionalità, tornava a girare ogni scena fino ad ottenere quella perfetta, incoraggiandoci al motto di “Questa va bene, ma ne facciamo un’altra perché noi adoriamo fare film!�. In questo clima, non ha pesato sforare anche di due mesi la lavorazione.



Tarantino dice che in “Kill Bill� le donne hanno lo stesso istinto omicida degli uomini. Cosa ne pensa Daryl Hannan?

D.H.: Trovo abbia ragione. Ha saputo rappresentare le donne come creature anche più feroci dei maschi, grazie soprattutto alla libertàacquisita dal buon esito dei film precedenti, che ha fatto in modo di chiudere gli occhi alla produzione persino davanti a scelte poco ortodosse. Io mi sono divertita molto, ma ho impiegato del tempo per entrare in un personaggio tanto diverso dai miei ruoli consueti.

[quote=“gialleone”]
scusate se ho offeso la sensibilita di qualcuno chiamando Quentin il taranta, era solo un vezzeggiativo affettuoso…

grazie comunque per le risposte ragazzi…
[/quote]

Ma figurati… credo di parlare a nome di tutti quando in privato denominiamo Tarantino con gli appellativi più strani… (miawallace(alias Fra) insegna ;D)





Cmq un applauso a Sylvia per il materiale trovato (che leggero’ accuratamente dopo :angel:) e concludo rispondendoti a proposito della frase di Q: puoi sempre citarlo didascalicamente sotto la bella citazione da lui formulata… dopotutto i migliori aforismi sono quelli proferiti durante sporadiche discussioni e non ad acclamati dibattiti. Auguri per il tuo libro.